top of page
Cerca

Moscerino dalla terza dimensione

  • Solas
  • 1 mar 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Oggi, dopo una lunga assenza, voglio essere breve e concisa. Ho studiato molto negli ultimi mesi e scoperto e capito molti fenomeni dell'arte contemporanea. Ho sentito stereotipi volare nell'aria di mostre e musei come moscerini sopra alla frutta appassita e sento di avere il dovere di alleggerire il mondo dell'arte contemporanea da incomprensioni e fraintendimenti. O meglio, di aiutare il mondo contemporaneo a comprendere meglio questa arte sempre più elitaria e distante dalla realtà, nonostante essa abbia come obiettivo basilare quello di riavvicinare arte e vita.

Questo è l'inizio di una nuova rubrica, tanti piccoli articoli che spiegano in modo veloce e comprensibile le grandi colonne portanti su cui l'arte contemporanea si è costruita: i "Moscerini" voleranno attraverso spazi espositivi, cantine di musei e sale ammuffite per riportare alla luce concetti basilari come la terza dimensione nell'arte.

Chi non è mai rimasto folgorato dall'illusione della prospettiva rinascimentale? Per secoli gloriosi maestri hanno studiato e perfezionato questa tecnica per meravigliare i signori che li chiamavano per abbellire i loro palazzi (in figura, un dettaglio del soffitto della camera degli sposi del Castello di San Giorgio di Mantova): la prospettiva è il primo chiaro passo verso una terza dimensione all'interno della pittura. Era tutta una questione di geometria, colori, sfumature, il realismo assoluto era l'obiettivo finale. I pittori volevano dare l'illusione di star guardando davvero fuori dalla finestra o dal fondo di un pozzo.

Il Novecento, come ben si sa, è stato un secolo che ha sconvolto sotto tutti i punti di vista la concezione di arte. Pablo Picasso nel non troppo lontano 1907 realizzò il famosissimo "Les demoiselles d'Avignon", una tela che solo ora riconosciamo come un'opera d'arte, ma che allora venne guardata con sospetto e celato disgusto. La geometria che aveva così meravigliosamente abbellito la pittura con la prospettiva, ora era utilizzata per creare una nuova arte cubista. Picasso usava angoli, linee e curve per deformare la figura umana e gli oggetti, non perchè era un sadico che odiava la bella pittura rinascimentale, ma per poter mostrare tutte le angolazioni della potenzialità visiva. Il volto dipinto riportava naso, occhi, bocca e orecchie nella migliore prospettiva che essi potevano offrire: il naso di profilo per valorizzarne la forma, gli occhi di fronte per dipingerli entrambi. La cosiddetta quarta dimensione introdotta da Picasso è il tempo: il tempo di osservare, riconoscere e assemblare i diversi elementi della figura.

Picasso però restò legato alla pittura, nonostante in seguito nella sua carriera cercò di espanderla utilizzando diverse tecniche come il collage. Nella seconda metà del Novecento, nell'arte contemporanea, Lucio Fontana riuscì ad evadere dalle restizioni del mondo pittorico: come molti suoi colleghi, si sentiva imprigionato all'interno del semplice quadrato di tela. Ci fu chi allargò la propria pittura invadendo gli spazi e i muri della galleria e delle città, chi invece fuse danza, teatro e arte in cerca di un nuovo metodo di espressione (body art), e poi ci fu Lucio Fontana. Afferrò semplicemente un taglierino e trafisse la tela dipinta tracciando un taglio preciso. Voleva assassinare l'arte? Voleva sfogare le proprie ire? Voleva fare delle prove per la nuova tapezzeria di casa?

No, assolutamente: voleva liberare l'osservatore dall'oppressione dello spazio chiuso della tela. Oltre il taglio si apre un mondo di sconfinate possibilità in cui la pittura di fonde e si confonde, uscendo dal proprio spazio pittorico e invadendo la vita. Con un semplice gesto, effettuò la naturale evoluzione della prospettiva pittorica. E' vero, chiunque può prendere un coltello e tagliare una tela, ma nessuno, e dico nessuno al di fuori di Lucio Fontana, avrebbe mai potuto replicare il suo percorso artistico e liberare il mondo dal vecchio concetto di pittura.

 
 
 

Post recenti

Mostra tutti
ChiComePerchè: Gary Hill

La videoarte degli anni Settanta-Ottanta è forse apprezzata solo da chi ha vissuto la grande invenzione del super8 e della home video. Le...

 
 
 

scopri SolaS

arte è cultura.
arte è pittura, musica, scultura, ma anche danza, moda, performance, cinema...
arte è vita. 
Recent Posts
Follow Us
  • YouTube Clean

© Copyright 2023 by DO IT YOURSELF. Proudly created with Wix.com

bottom of page